domenica 29 dicembre 2013

Thanksgiving

Un titolo leggermente fuori tempo massimo, visto che siamo a dicembre inoltrato, però purtroppo è vero: il Natale quando arriva arriva, e se arriva nel momento sbagliato, sono un po' affari suoi.
Ho provato con tutta me stessa ad accogliere lo spirito e l'allegria delle feste ma purtroppo con scarsi risultati. Ho anche proposto al papà di addobbare insieme l'albero di Natale, ma non voleva disturbarmi mentre lavoravo, così il mio contributo si è ridotto solo a sistemare il disastro di palline e luci multicolor che aveva combinato.
Io non odio il Natale, tutt'altro, ma certi anni arriva senza che io ne percepisca la magia o l'eccitazione. Niente impazienza, niente progetti, nessun desiderio di riposo. Alla fine, se ti trovi di fatto in vacanza da luglio, poco importa che arrivino le feste, tanto le giornate son tutte uguali.
Ma uguali non significa spiacevoli né tantomeno noiose. Il punto è renderle divertenti senza bisogno di alberi, lucine, pacchetti, fiocchettini. E così è stato, perchè l'eccitazione di dicembre, vedeva di fatto le radici nei mesi precedenti, mesi talmente frenetici (se escludiamo il piano lavorativo) da non sapere dove sarebbe stata la mia testa di lì ad una settimana. Mesi in cui sono successe tante cose, non tutte per forza belle ma sopportabili e di fatto utili.
Per cui, se il primo gennaio mi sono svegliata con la testa intontita e la rabbia di un capodanno che non sembrava promettere nulla di buono, ora invece sono qui a credere che qualche volta anche Paolo Fox dica qualcosa di buono. Forse se lo inventa, forse ha solo fortuna. Quest'anno ha avuto ragione.
Un bell'anno fortunato forse non è solo quello in cui ti laurei, ottieni il lavoro dei tuoi sogni e guadagni un sacco di soldi. Può esserlo anche quello in cui per il compleanno ricevi un portafoto costruito dalle amiche che, nonostante sembri masticato a causa della pioggia, esplode di amore e cinque anni di scemenze fatte insieme, quello in cui il primo di novembre ti improvvisi attrice urlando "PORCO!" ad un malcapitato che per cause di forza maggiore, interpreta il ruolo di marito fedifrago e baffuto, quello in cui superi una rottura con la semplicità con cui bevi il vino in un bicchiere oppure vedi il tuo primo film proiettato su un grande schermo e ricevi i complimenti di tante persone. Oppure ti trovi con le amiche mangiando caramelle e guardando film comodamente sedute su un prato. Le stesse amiche che ti hanno insegnato a fare la treccia ripresa o a svegliarti la mattina con una chioma perfetta, utilizzando solo una fascia per capelli.
E lo stesso vale per il natale, può essere bello anche senza l'atmosfera giusta, basta qualche molletta rossa, un the caldo, qualche pettegolezzo scambiato staccando smarties dal tetto di una casetta di pan di zenzero, una birra, una pentola a forma di gufo, una sigarettina sotto casa, un gatto che non vuole le coccole, un gatto che invece le coccole le vuole.... Cose così.

Per concludere, vorrei cogliere l'occasione per ringraziare pubblicamente CdS. Le voglio bene anche per come è fatta, e con questo intendo perfida. Non solo quando mi dice che con la frangetta faccio schifo, scoppia a ridere quando sono triste o approfitta dei suoi occhioni per ottenere ciò che vuole. E' perfida sempre. Pensavo che ciò non valesse per la CdS ubriaca, che inizia a chiacchierare amabilmente e pare adorabile. Mi sbagliavo, è perfida anche quando beve, ma se uniamo perfidia a dolcezza alcolica, otterremo un cocktail perfetto! E potrebbe accadere che, pensando di essere cattivissima, inizi a parlare a sproposito con due amici raccontando loro fatti che riguardano me, riuscendo, anziché sputtanarmi, a sbloccare una situazione che si protrae da mesi, nella quale io gioco il ruolo della liceale scema insieme ad un altro liceale scemo, due scemi che per tanto tempo hanno continuato a sorridersi, chiacchierando timidamente, senza avere il coraggio di andare oltre.
A volte avere amiche perfide e chiacchierone può rivelarsi dannatamente stupendo e se non avessi un'amica così perfida, questi ultimi giorni non sarebbero stati così carini. Finalmente! Ma questa è un'altra storia.

domenica 22 dicembre 2013

Dalle anabole a mamma oca: il linguaggio criptato dei messaggini

Oggi vorrei affrontare un argomento molto serio e attuale, soprattutto da quando gli smartphones hanno conquistato una porzione ben più che rilevante all'interno della nostra vita. Questi diabolici marchingegni ormai, ben lungi dalla loro originaria funzione di semplice mezzo di comunicazione, hanno assunto un ruolo fondamentale nelle nostre vite, permettendoci di compiere le azioni più disparate. Quello che solo dieci anni fa era un semplice telefono, oggi è anche una fotocamera, una macchina da presa, un elettrodomestico, il colonnello delle previsioni del tempo, un'edicola, un comodo dosaspaghetti, un soprammobile, un fermacarte, un fermaporte, un sasso.
In realtà la mia intenzione è ben lontana dal demonizzare i nuovi telefonini, bensì di porre l'attenzione su un componente fondamentale degli stessi, senza il quale l'utilizzo dello smartphone non creerebbe ilarità e risate più o meno scomposte.
Sto parlando dell'autocorrettore!
Da quando la tastiera qwerty ha reso obsoleto e inutile il sistema di scrittura intuitivo T9, ci troviamo davanti a un essere d'intelligenza superiore che vorrebbe correggere gli innumerevoli errori dovuti alla piccolezza dei tastini, ma più spesso finisce per sostituire termini giusti con altri del tutto sconnessi con il contesto e il senso della frase. Talvolta invece, dando il meglio di sé, ignora del tutto gli errori che dovrebbero essere corretti e sostituisce termini che invece credevi di aver scritto giusti. Altre volte invece decide di improvvisarsi veggente e completa parole che già scritte così avrebbero un senso compiuto. Ma avendo ormai dita rapidissime, noi non ci facciamo caso e inviamo il messaggio così come è stato scritto, creando così situazioni buffe e spesso imbarazzanti nei nostri amici i quali, se siamo fortunati, si faranno una sonora risata decidendo di volervi ancora più bene, oppure decideranno di smettere di parlare con persone insane e troppo fantasiose, lasciandovi soli a riflettere sulla vostra ignoranza. Ovviamente la cosa può assumere risvolti ben più imbarazzanti, specie se dall'altra parte c'è uno dei genitori (e ormai impazzano i siti di screenshot con frasi imbarazzanti spedite a mamma e papà) o, peggio ancora, qualcuno che magari vi piace che probabilmente, una volta decifrato il messaggio, deciderà di troncare a metà la conversazione, preferendo parlare con qualcuno un po' meno criptico di voi. 
A me è successo innumerevoli volte. Anzi, potrei dire che gli unici messaggi che escono puliti dal mio infallibile ditino siano quelli contenenti solo ed esclusivamente smile. E anche qui a volte ne piazzo qualcuno a sproposito. 
Del resto le prime volte che mi trovai faccia a faccia con una qwerty, decisi che on faceva per me e reimpostai la tastiera 3x4, finché LaQ non decise di sgridarmi pubblicamente. E fu così che mi piegai ai minuscoli tastini, facendo uscire parole mai viste e messaggi ancora oggi in mano a filologi e decifratori professionisti. Le mie compagne iniziarono a prendermi in giro, quindi a formulare ipotesi sul perchè di questa mia incapacità. Evidentemente "E' solo tonta!" non era una spiegazione plausibile. 
 - Ma lei ha un samsung, ha i tasti piccini...
 - Si ma anche le sue mani sono piccine...
 - Che cosa mai avrà voluto dire?
 - Che cos'è un vestito Chrysler*? 
 - Parlare con te e parlare con Zoidberg è la stessa cosa!
Erano le frasi più gettonate. E anche le più gentili. (quelle in verde sono di CdS, è giusto che sappiate)
Adesso per fortuna la loro abilità nel comprendere ciò che voglio dir loro ha raggiunto livelli altissimi!
Lascerò che le immagini parlino per me.



Non sto a chiedermi cosa avessi scritto prima dell'intervento dell'autocorrect. Ma almeno il suddetto ha avuto buona volontà


Qui invece mi sto ancora chiedendo come mai Kasanova sia diventato "massa oca", mentre "avrq" è rimasto impunito... 

Ad ogni modo ormai, oltre ad essere diventate delle vere e proprie esperte nel decifrare il mio linguaggio criptato, le amiche hanno smesso di insultarmi e spesso ringraziano per i momenti di gioia e divertimento che regalo al mondo!



Postilla Necessaria
Se qualcuno di voi si stesse domandando cosa siano le Anabole, provi - quando possibile - a prendere
in mano un samsung anteriore al Galaxy. Un telefono con la tastiera 3x4 e il t9. Ora digitate COCCOLE e lo scoprirete!


lunedì 9 dicembre 2013

Il tiro perfetto

Cosa fanno le ragazze Cosmo il sabato sera?
Niente eventi mondani, niente party esclusivi. Le VERE ragazze Cosmo, quelle toste che vengono dal ghetto, preferiscono qualcosa di alternativo, come regredire all'età di tredici anni rintanandosi in una sala giochi, circondate da tamarri d'ogni specie. E posso assicurare che la dose di sfortuna abbattutasi su di me ieri sera è da considerarsi come qualcosa di estremamente alternativo. Quantomeno c'è da sperarlo. per la cronaca:

 - prima di tutto perdo due gettoni litigando contro un videogioco stronzo

 - poi, mentre sfoggio le mie abilità, frutto di anni d'allenamento a pinball, mi rendo conto di aver perso il porta tabacco, pazientemente cucito da un'amica e memoria di tante sventure.

 - infine decido che è la serata giusta per giocare la peggiore partita a bowling di tutta la mia vita.

Non sono mai stata brava ma non pensavo che sarei tornata a casa totalizzando un dignitosissimo 30. O 29... non ne sono sicura. Non credevo fosse possibile e invece così è stato.
Il fatto è che quando ho tirato la prima palla, guardandola finire miseramente nel canale, ho sperato che con la seconda le cose avrebbero potuto migliorare, ma così non è stato. E se alla settima palla finita nel canale la speranza sembrava ancora viva, con l'ultimo tiro ho deciso di rassegnarmi alla realtà: mentre le mie amichette svettavano verso il settanta, io non avrei superato i trenta punti.
Va beh può succedere, schifo per schifo rimango comunque il boss dello sparatutto (non è vero, anche al laser game vengo sconfitta senza ritegno) ma per stasera sarà meglio non rischiare oltre.
Poi però capita che ci pensi su e, in momenti di nullafacenza, riesca a trovare metafore poco ortodosse anche in una partita di bowling.
Tiri una volta e finisce male, la seconda non sembra andare meglio e così le successive... migliorerà col tempo, dicono. Ma se così non fosse? Alla fine è questione di poco: il polso nella posizione sbagliata, un piccolo sbilanciamento, una palla troppo pesante o troppo leggera che alla fine rischia di prendere la direzione che non dovrebbe. E ne ho provate tante: quella viola leggera, quella nera e pesantissima, la gialla, la rossa, quella rosa a pallini celesti piena di biglie, ma nessuna sembrava andare bene, anche dopo tanti tentativi.
Chi mi garantisce che troverò la posizione e i movimenti giusti, che avrò abbastanza tentativi a mia disposizione prima di perdere la pazienza e rinunciare una volta per tutte? Soprattutto tenendo conto che dalla mia ho quest'incurabile tendenza a non voler mai imparare dalle esperienze passate. In fondo ci metto del mio...
Intanto, mentre mi pongo domande ed elaboro strategie volte alla ricerca del tiro perfetto, mi rendo conto di aver scelto una metafora terribilmente ambigua...

martedì 3 dicembre 2013

Carrot's adventures in businessland

In una settimana avrò chiamato non so quanti studi. Tutti molto gentili al telefono ma, una volta fissato un appuntamento per risentirci, pian piano cambiano tutti tono e se inizialmente vedevo delle possibilità, col passare dei giorni vedo crescere sempre più il numero delle possibilità bruciate.
Bah! A questo punto pregherò per essere assunta gratis...