lunedì 26 marzo 2012

CdS 2.0

In cerca dell'ispirazione giusta per un post non dico serio ma che almeno ci si avvicini, devo condividere con voi la mia preoccupazione:
Sono quattro o cinque giorni che CdS non è più la stessa. probabilmente l'hanno sostituita con una versione aggiornata, tant'è che adesso
 - Ha smesso di fumare (lei, che mi faceva l'occhietto da triglia per dire "sigareeeeettaaaaah" ogni mezz'ora)
 - Inizia ad amare i bambini! Giuro. Ieri mi ha salutata rendendomi partecipe di una "scenetta troppo tenera a cui aveva assistito sull'autobus: protagoniste due 'bambine così intelligenti' che poi, a loro difesa, lo erano davvero. Ma non deve dirmelo lei!
 - E' anche tenera. Con me! Perché la vera CdS, quella di prima, è un po' come mia madre: che l'abbraccio e lei rimane con le braccia stese lungo i fianchi. Poi si accorge della mia presenza e lo dimostra dandomi due coperti sulla schiena. Al contrario venerdì - conseguenza del fatto che lei abbia smesso di fumare - presa dalla delusione e lo sconforto, le ho chiuso la porta in faccia. Riaprendola, mi trova davanti con la faccia triste: "E' quello che penso della tua decisione - le ho risposto - E' una porta che si chiude... niente più triglie... " sigh sigh sob sob. Sapete cosa ha fatto? Mi ha abbracciata (un abbraccio vero!) e mi ha anche risposto "Nooo amooore!"... lei? LEI??
 - And last but not least: ha initiate a fare cose carine per me! Oggi, visto che era lunedì, giorno in cui il nostro amico batterista si ferma a lezione, è scesa con lui, hanno chiacchierato e ha cercato di rubare notizie utili riguardo il mio jazzista. In caso abbia anche aggiunto notizie poco utili su di me, questo lo ignoro, ma la renderebbe più simile alla versione che conoscevo.
Comunque, in caso siate curiosi, no, la situazione non si è smossa di un millimetro visto che l'ho incontrato solo una volta, sulle scale ma sono stata tanto stupida da non dirgli nemmeno "ciao". Temevo mi venisse fuori tipo lamento da gatto stridulo e ho evitato. Male, male.
Ritornando a CdS prima mi ha scritto un messaggio, annunciandomi che farà di tutto per trasformarmi in una donna vera donna Linux. Non so perché, ma ora inizio a riconoscerla!

lunedì 19 marzo 2012

They tried to make me go to rehab...

E in un certo senso ci sono anche andata... ma ogni volta ci ricasco.
Col mio ex intendo, quello storico, con cui ho condiviso tutto, che mi consoce meglio di chiunque altro. L'unico con cui abbia avuto una relazione a 360 gradi, per quanto possa esserlo tra due ventenni con poca esperienza, tanti interessi e i genitori apprensivi.
Mi sento come una calamitina attaccata a un frigorifero. Lui è senza dubbio uno Smeg, bello, freddissimo e pieno di cose. Insomma, ogni anno ci ricasco. Stavolta non è successo niente. Non è ancora successo niente, perchè cerco di stare attenta: non voglio ridurlo in brandelli come sono così brava a fare, ma  lui mi cerca e per me è davvero un grande sforzo trattenermi, rimanere sulle mie.
Ma possibile che, nonostante tutto quel che abbiamo passato, quello che mi ha e gli ho fatto, io sia ancora qui a pensare che fossimo perfetti insieme e che una parte di me (una parte molto invadente, pare) sarà sempre innamorata di lui?
Basta!
L'ho sempre sostenuto, la storia insegna che la storia non insegna niente.

sabato 17 marzo 2012

#10: Un libro del mio autore preferito

Sono una persona troppo indecisa per avere un solo autore preferito.
Tuttavia Khaled Hosseini è stato una meravigliosa scoperta. Di suoi ho letto solamente Il cacciatore di aquiloni e Mille splendidi soli, li avevo in casa, volevo leggerli da tanto tempo ma ero reticente come al solito, quando tutti osannano un libro che poi, finisce sempre per farti schifo.
Invece no. Entrambi letti dopo quella meraviglia che era La casa del sonno, hanno retto a pieno il confronto. Il secondo più del primo (anche se, finito il cacciatore di aquiloni, mi chiedevo come potesse essere superato da un''latra storia... beh è così).
La storia in pillole parla di due donne, Mariam e Laila. La prima, figlia illegittima di una donna di servizio e un ricco uomo afghano, abituata a vivere l'umiliazione e il sacrificio, la seconda cresciuta in una famiglia progressista, emancipata. Purtroppo la guerra le unirà, portandole a incontrarsi, odiarsi e non vado avanti perchè altrimenti spoilero più del dovuto.
Le vicende delle due donne sono intrecciate e influenzate dalle vicende storiche, Hosseini, senza sottovalutare il lettore, spiega tutto in modo chiaro, preciso e mai noioso, in modo da regalare un po' di cultura anche ad un'ignorante come me.

giovedì 15 marzo 2012

Ma pronto!

Giornata di oggi:
Ore 10: Bene, ora parliamo un po' della produzione seriale... dunque, la produzione seriale...
Ore 11: Bene, ora perchè non parliamo un po' della sceneggiatura collettiva... dunque
nel dettaglio
Ore 11:10: Leggiamo questo racconto di Mc Iwan... vediamo se si può prendere spunto...
Ore 11:20: dunque, vi piace? No? Allora vogliamo pensare a qualcosa di nostro? Buttate giù delle idee, parliamone...
Ore 12:20: Ok basta, ora guardiamo questo bellissimo film!
Ore 13:30 se dio vuole, pausa pranzo!
Ore 14:30: Bene, ci avete pensato? Niente Mc Iwan? Bene, allora fatevi venire delle idee, dai buttiamone giù qualcuna...
Ore 15: Ecco, basta, no comunque l'idea non va bene. Ora diamo un'occhiata alle barzellette di Wallace e Gromit!
Ore 15:30: Ma come è possibile che non vi sia venuta un'unica idea... ok, fumo una sigaretta poi guardiamo Persepolis

No, bello Persepolis, niente da dire... però...
E' una settimana che va avanti così! E non ho scritto mezza frase! Cosa diavolo mi viene in mente se mi dai un'oretta scarsa per farmi venire un'idea geniale e scrivere? Ci arrivi da solo a capire che un'idea ha bisogno di tempo e non viene fuori a comando? A maggior ragione se deve piacere a dieci teste diverse, essendo collettiva?
Mi sto riferendo al professore di sceneggiatura.
Per rielaborare una metafora sfagiolata da un'amica domenica sera, quell'essere è peggio di un limone per uno stitico!

mercoledì 14 marzo 2012

#9: Un libro che mi ha fatto crescere.

Ricordiamoci sempre che a parlare è una testarda e testona di prim'ordine. Una che ha bisogno di spiegazioni a prova di idiota perché altrimenti ci mette un po'.
A volte mi avvicino a materie che si, forse mi potrebbero interessare, ma poi finisco sempre per darla vinta alla pigrizia senza concedermi il minimo sforzo. E alla veneranda età di venticinque anni (un anno fa circa...) mi sono decisa a leggere 68, C'era una volta la rivoluzione, di Jacopo Fo e Sergio Parini.
La storia della contestazione a portata di sedicenne, priva di giri di parole troppo retorici e di quella noia che caratterizza spesso la storia e la politica. Infatti l'argomento mi aveva sempre affascinato ma a bloccarmi erano proprio quei paroloni, quei ragionamenti inaccessibili ad una mente lenta come la mia, che se legge per piacere, vuole solo staccare il cervello.
Affronta dieci anni di storia italiana dalla parte di chi c'era, raccontando punto per punto e arricchendo la spiegazione con aneddoti vissuti in prima persona e illustrazioni molto divertenti, permettendo così a chiunque di capire e divertirsi. L'ho praticamente divorato e, finendolo, mi sono sentita finalmente più ricca di una parte di storia italiana che avevo sempre sognato di conoscere.

martedì 13 marzo 2012

Preghiamo il dio Adobe (ma anche Odino non guasterebbe)

Preghiamo tutti insieme il Dio Adobe (pronunciamo ADOBI altrimenti delle nostre preghiere se ne frega!) perché l'esportazione del mio file vada a buon fine.
Dopo un mese e mezzo (ma anche due) di lavoro, fotogrammi, esportazioni, ricalchi, scale, uccelli GAZZE (un sacco), sconforto, tanto sconforto, molto sconforto fino ad arrivare al punto di voler lasciare il malloppo in mano ad un montatore serio...
la mia anima da montatrice (fake, è tutta scena) ha deciso di farsi venire un lampo di genio e forse forse ce l'ho fatta.
Non riuscivo a starmene troppo con le mani in mano e ho deciso di riprendere un lavoro che avevo lì a metà in attesa di essere trasferito a qualcuno più capace di me. Un video musicale che spero di poter vedere presto finito e caricato in modo da poter gioire e vantarmi tantissimo!!!

Per il resto tutto bene. Come già dissi, non riesco a stare troppi giorni ferma quindi al via con nuove cose da sbrigare per la settimana prossima e domani si ricomincia con la sveglia alle sette e l'appello alle nove per lavorare il più possibile. oltretutto c'è anche lo sciopero... ci piace!
E domani è anche mercoledì... spero di tornare con qualche novità. Mi riferisco al jazzista, che peraltro c'era anche lunedì. Ovviamente mi ha colta impreparata ma sono rimasta lì tutto il giorno. Ma a quanto pare i nostri orari sono poco in sincrono quindi non l'ho visto né entrare, né pranzare né uscire. L'ho incrociato alle quattro e mezza in corridoio, appostandomi con nonchalance a chiacchierare con CdS. E' entrato in bagno. Ho aspettato... aspettato... aspettato... e quando la porta si è aperta mi son sentita tanto Daniel Day Lewis alla fine dell'Età dell'innocenza: infatti era un professore anzianotto ad uscire. Lui s'è rivisto che io ero già entrata in aula. Me l'ha riferito Firefox (vi parlerò anche di lei), aggiungendo uno di quei commenti che mi fa sempre tanto incazzare...
 - Mmh... finalmente l'ho visto... certo che ti sottovaluti proprio...
Allora.
Lo sanno anche i muri che ho gusti strani. Sbavo davanti a Bradley Cooper, ma se mi fosse permesso di scegliere tra lui e Obelix, probabilmente la spunterebbe Obelix. Non punto in basso con coscienza di farlo, ho solo uno strano concetto di bellezza in testa, l'ho già detto. E poi il fascino vichingo su di me attecchisce parecchio.
inoltre, tenendo conto delle mie ultime cinque o sei relazioni sentimentali, i soliti muri sanno anche che sono state un disastro. Per una cosa o per l'altra, non andavo mai bene a nessuno. E vi assicuro che i soggetti in questione non avrebbero potuto aspirare alla compagnia di modelle o simili. Tutta via mi piacevano davvero.
Ad ogni modo, domani vedremo cosa succederà (sempre che qualcosa succeda). Seguirò tutti i consigli, promesso!

PS: Il dio Adobe ha ascoltato le mie preghiere!

domenica 11 marzo 2012

#8: Un libro che consiglierei?

Son stata un po' a pensarci, ma redo di avere la risposta!

Un po' strano che sia io a dire queste cose, proprio io che, non più di un anno fa, me le sentivo dire da un'amica e pensavo scherzasse o volesse semplicemene convincermi. Aveva dannatamente ragione!

Harry Potter (e seguenti) dovrebbero leggerlo tuttti!
So che molti l'han fatto senza bisogno di spinte e incoraggiamenti, ma a tutti i miscredenti consiglio vivamente di tentare.
Come già dissi, all'inizio non volevo nemmeno prenderlo in mano. E' un libro per bambini, un fenomeno mondiale, è MAINSTREAM! Mi avevano comprato La pietra filosofale appena uscito, avevo undici anni. Non l'ho mai preso in considerazione e l'ho anche regalato a mia cugina.
Poi, quest'estate sono andata a Londra e un mio amico, prima di tornare a casa, mi ha regalato la versione originale.
Un po' perchè lui mi mancava un sacco, un po' per curiosità, ho iniziato a leggerlo, l'ho finito dopo una settimana scarsa e ho dovuto fare un grande, enorme sforzo, per non comprare anche il secondo.Pure il mio coinquilino ha provato a tenermi lontana da ogni possibile libreria. Senza riuscirci. Non appena ha voltato l'angolo sono entrata in un negozio a saint Paul e anche il secndo è diventato mio. E così il terzo. E' una maledetta droga diamine! E poco conta che sia per bambini. Quello alla fine fa solo in modo di salvare Harry da ogni possibile pericolo, utilizzando metodi rocamboleschi: come la vittoria dei Grifondoro alla fine del primo. Dai! Se non era fatto apposta quello... e questo non si chiama Spoiler, mettiamocelo bene in testa, Harry ne esce pulito SEMPRE! Però fin qui nulla di nuovo, rende solo il protagonista più antipatico, ma alla fine i protagonisti non mi piacciono quasi mai, quindi tutto nella norma.
A dire il vero, dal quarto in poi mi sono fermata. In realtà sto ancora aspettando che il mio amico me lo regali... e mi sta facendo attendere solo perchè è crudele!

sabato 10 marzo 2012

Twist!

E' stata una settimana superintensa. Anzi, in realtà un mese intero, ma questa settimana più di tutte.
Sveglia alle sette, colazione e restauro frettoloso, autobus e libro, altro autobus e di nuovo libro, arrivo a lezione mezz'ora prima del solito e lavoro duro e senza distrazioni per sette ore buone. Con pausa pranzo.
Tutto ciò per un progetto di videomapping che, in pillole consiste nel progettare video da proiettare su edifici e monumenti. Il tutto in rotoscopia. E non serve che mi spieghi!
All'inizio volevo morire: diciamo che con noi la tecnologia è sempre tutt'altro che magnanima. Su dieci mac, la metà buona è agonizzante e prossima alla morte. Ma noi miscredenti continuiamo a dare la colpa ai videoreporter che condividono l'aula con noi. A quanto pare loro non c'entrano nulla.
Mac rotto equivale a lavoro lento. Per fortuna però nemmeno la salute è stata troppo magnanima con noi, falciandone a ripetizione almeno un paio al giorno, liberando così qualche postazione e permettendo di velocizzare il tutto.
Abbiamo lavorato tutti insieme, malati a tratti esclusi, per una settimana: musica sempre accesa, richieste a random, buonumore nonostante la pressione, atmosfera rilassata e chiacchiere.
Adesso questa routine mi manca un po'. Non mi sembra vero potermi svegliare un'ora dopo per i giorni a venire, ma per un attimo è stato come tornare indietro agli anni del liceo quando, nonostante tutti gli impegni che avessi, ero contenta che adasse proprio in quel modo.
Per la prima volta dopo mesi, ho trascorso una settimana davvvero felice. E soddisfacente.
E poco sotto, un piccolo retaggio di tutto ciò: 


Click to listen: la fedele colonna sonora dei miei lunghi viaggi in bus!

mercoledì 7 marzo 2012

All that jazz

Di solito succede il mercoledì. Ma oggi è stato più intenso del solito.
Ero svaccata al sole, sui gradini della scuola cinica quando LUI è uscito, dirigendosi verso un posto a caso lontano da lì. In un attimo tachicardia, pallore e farfalle nello stomaco, manco fossi un'adolescente. Non mi capitava da anni, giuro!
 - E' questo? - mi domanda la mia compagna di sventure quando CdS è assente.
 - eeeeeh... ssshi... - sbiascico con un filo di voce seguendolo con la testa mentre si allontana.
Ci ho messo cinque minuti a riprendermi.
LUI è un jazzista e ha lezione solo il mercoledì. Noi animatori, relegati nell'ala ovest sulla torre più alta del cinico castello (manco fossimo degli appestati) abbiamo le aule proprio accanto a quelle di jazz, quindi mi era già capitato di vederlo. E la prima volta mi ero chiesta se fosse reale o solo una proiezione dei miei ormoni impazziti. Ovviamente è bruttissimo: non tanto alto, capello lungo con annessa coda, barba incolta e aria da metallaro incazzato nascosta dagli abiti eleganti. Ma da queste parti, ultimamente l'uomo bestia tira parecchio, quindi per me è stupendo. Purtroppo però, non è come gli altri jazzisti, che ormai salutiamo e con cui chiacchieriamo durante le pause sigaretta nel bagno del secondo piano. Viene a lezione una volta a settimana e non chiacchiera, non fuma, non si ferma a strimpellare in corridoio. I miei tentativi di concupirlo con occhiatine e sorrisi si riducono a zero...
In più, da mesi si vocifera che stiano pensando di sfrattare i musicisti per far posto ai cineasti del primo anno (certi soggettoni...), quindi il tempo a mia disposizione si ridurce drasticamente: lo sfratto è previsto per aprile...
Mi son presa una cotta coi fiocchi, effetti collaterali annessi, quindi ogni rinuncia è fuori discussione. Anche se è brutto, anche se non fuma, anche se lo vedo solo una volta a settimana.
Bisogna preparare un piano d'azione! Si accettano consigli.

lunedì 5 marzo 2012

#7: un libro che mi descrive

Come titolo è un po' pretenzioso... probabilmente ancora devo leggerlo, un libro che mi descriva alla perfezione e ho come la sensazione che se esiste, si trova nella sezione "romanzi rosa scemi e strappalacrime e/o manuali d'autoconvincimento" del reparto libri di un Autogrill, quella che mi guardo bene dal considerare. E faccio male, perchè al posto di leggere romanzoni solo per darmi un'aria intellettuale, farei meglio a presetarmi per quella che sono davvero!
Ma volendo continuare sulla scia pseudo acculturata, sceglierei Il bar sotto il mare, di Stefano Benni.E' un libro di racconti, ogniuno a suo modo splendido ma tutti così diversi da sembrare scritti da più autori e lo scelgo perchè la verità è che di me non ho ancora capito nulla.
Ci sono giorni in cui parlerei fino allo strazio, altri in cui preferisco stare in silenzio, spegnendo completamente il cervello o attivando semplicemente la funzione "ascolta e annuisci"; a volte sono ironica e a tratti acuta, altre volte di una superficialità che fa orrore anche a me. Giornate di ottimismo si alternano al buio e la tristezza... credo capiti a tutti in fondo, ma penso che in ogniuno di noi si possa fare un po' d'ordine. A me risulta ancora pressochè impossibile.
In realtà manca una cosa: mi piace poter trarre conclusioni che arrivino esattamnte dove la questione comincia, se non riesco a chiudere il cerchio, mi sembra di non afferrare la faccenda, di qualsiasi cosa si tratti. Mi piacciono i finali circolari e questo libro sembra finire proprio com'è iniziato.