sabato 20 ottobre 2012

Random things before I fly away

Nonostante i pronostici, la prima settimana è andata bene. Non credevo sarei uscita incolume, senza litigare, senza versare lacrime, litigate con il professore, lacrime per la metà di corridoio ormai vuoto. Ma così è stato. Ho prodotto qualcosa di abbastanza decente (io che scrivo una storia?? IO??) e, nonostante tutto il mio sforzo sia stato fatto a brandelli dal maledetto essere di cui sopra, resisto e rimarrò salda sulle mie posizioni. La storia mi piace così.

Ultimamente il mio umore può essere riassunto in questo modo. Non mi basta sentire i complimenti di un'amica perché le foto del suo spettacolo, che a me facevano un po' schifo, sono al contrario bellissime, non è nemmeno sufficiente che al corso di fotografia qualcuno abbia trovato le mie foto talmente belle da non aver senso guardarne altre (giuro, è successo). Non mi accontento di ricevere continui complimenti perché ultimamente a quanto pare il mio cervello e le mie mani sono in buona sintonia. Continuo a sentirmi giù perché UNA PERSONA IN PARTICOLARE tratta tutto questo con sufficienza. Meriterebbe un calcio in culo mentale e (se fosse possibile) anche fisico certo. Ma per ora riesce solo a buttarmi giù. O a spingermi per fare meglio, quindi a posto così.

Le donne sono pazze. Orora parlo al telefono con un'amica la quale mi rende partecipe dell'ultima disavventura, convincendomi sempre più della validità di questa affermazione.

Stasera mi sono resa conto di quante cose belle si stiano concludendo o si siano concluse in questo periodo. Il mio cortometraggio è una di quelle. Domani parto per Berlino e dopo questi tre (o sei... speriamo sei) giorni, l'avventura sarà definitivamente archiviata. E nonostante l'odio di questi mesi, un po' mi spiace.

La mia valigia è un gigantesco cubo nero colmo di vestiti, vestitini, calze pesanti, cappellino, guanti, sciarpa e numero due giacche pesanti. A Berlino fa molto freddo. Tuttavia questo non m'impedirà di indossare i miei tacchi dodici per presentare il film al festival. Tacchi dodici? Si, sembra assurdo ma è così.

Ora devo docciarmi, nonostante tutto ho deciso che uscirò e andrò in bici. Solo perché stasera fa ancora abbastanza caldo per non ibernare mentre pedalo.

Giuro che approfondirò ogni singolo argomento al mio ritorno. Ora schiavizzo mia madre perché sistemi le mie sopracciglia disordinate!


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