martedì 27 dicembre 2011

Instant Karma's gonna get you

Non ho intenzione di pormi domande, di perdere tempo a supporre, pensare, fare congetture, dedurre, essere accondiscendente e fare cose che non ho per nulla voglia di fare. Sono solo stanca!
E già che ci sono, visto che quest'anno il karma è stato carino e generoso con me manco fossi la nipote di Adolf Hitler, ci terrei ad avanzare una piccola, piccolissima richiesta:

Per favore, la prossima volta che deciderai vedere un sorriso smagliante sulla mia faccia, potresti quantomeno farlo durare... un po' più a lungo? Col passare del tempo mi convinco sempre più che l'effetto dopler sia stato studiato basandosi sul rumore che potrebbe fare la felicità per me... vvvvvvvrooooooooooooom... eh? Eh? Sentito niente?...
Affrontiamo il discorso in modo serio: non mi sembra una richiesta eccessiva voglio dire, mi comporto abbastanza bene, nei limiti del normale, nella media... ce ne sono mille di stronzi in giro col sorriso a trentasei denti stampato in faccia...
Che poi sta tutto nel capire quali siano le priorità per ciascuno di noi, ad esempio, il signor Karma potrebbe obiettare ricordandomi i successi ottenuti quest'anno in campo lavorativo (?)  e artistico, ma per mettere subito le cose in chiaro, risponderei al suddetto spiegandogli che non me ne faccio niente di un votone della madonna e ingresso assicurato al primo posto alla scuola cinica, tanto sono entrati tutti, anche gli scartati e io ho ricevuto in più solo un cuoricino in bacheca e tanti complimenti su facebook. E questo è forse l'unico vero successo dell'anno 2011... un lavoretto anche malpagato a Londra mi avrebbe fatto davvero più comodo, caro il mio signor Karma!
Che se poi dovessi scegliere, me ne farei davvero poco di lavori strapagati, successi da stagista, pacche sulle spalle ed esami passati bene. Si, son cose che fan piacere, ma dopo un po' riconoscimenti del genere iniziano a farti sentire un pezzo di ghiaccio senza cuore, avido e pure un po' stronzo.
Mi sentirei più appagata nel sentire quel sorrisetto di default. Per intenderci, quel sorriso che può andarti tutto storto, può essere una giornata davvero dimmmmmerda ma almeno sai che... della serie

"ho fatto l'esame del sangue ho speso otto euro per un film orrendo più altri trenta perchè quegli stronzi della mondolibri mi hanno fregata alla grande non ho nemmeno le chiavi di casa però almeno so dove andare nell'attesa che tornino i miei ah sono sudata e puzzo pure chissenefrega tanto!"

Capito?
Dopo aver preso tante mazzate sui denti, mi sentirei una persona migliore, se non altro un po' meno scema...

Concluderò con una riflessione che mi ronza spesso in testa, per citare Sergio leone con qualche licenza poetica:

"Il karma è con me, perchè lui ama le brave persone!
... no, il Karma non è con me, perchè anche lui odia gli imbecilli!"

lunedì 26 dicembre 2011

Keep calm, KEEEEEEEEEEEEEP CAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAALM!!!

A casa mia non si può dormire fino a tardi. Nemmeno quando non hai proprio nulla da fare. Ripensandoci però non è nemmeno possibile lasciarsi sconfiggere dai mali di stagione...

Stamattina vengo svegliata alle nove dal caffè di papà. L'intenzione era quella di farmi alzare. I fatti un po' diversi

Mezz'ora dopo

Padre:  - Ma tu fija s'è arzata?
Madre: - No, è ancora lì che fissa il soffitto...

Rigirandomi tra le lenzuola ho la malaugurata idea di salutare il nuovo giorno con un timido Coff Coff...

 - Ma tu fija ha la tosse!!! Lo sa???

Eh... è inverno, fa freddo... di questi tempi le persone normali hanno l'influenza, la febbre, il raffreddore. Probabilmente ne han già collezionati tre o quattro di seguito, e ti preoccupi per due colpetti di tosse?

Rilassatevi un po'! Fortuna che non sono una carota cagionevole...

sabato 24 dicembre 2011

E' Natale pure qui...

Quest'anno, nonostante io abbia iniziato a sentire lo spirito natalizio a... diciamo molto presto, il mio blog non ha espresso tutta la gggioia che sento dentro.

*Flashback*
Scuole ciniche, pausa pranzo:
Amica Wacca tira fuori il dessert e mi porge il cucchiaio affinchè io lo assaggi:
 - Ma... che buono... wow, profuma di... Natale!
 - Smettila, siamo a metà ottobre!

Inoltre, complici tutte le cose carine successe in questi ultimi giorni, mi sono dimenticata di postare almeno una foto dei miei presentini home made: quest'anno, dopo tanto tempo, io e CdS ci siamo date all'artigianato e devo dire che gli amici cinici hanno apprezzato molto! Ma abbiate fiducia che non è mai troppo tardi, una fotina la rimediamo (non ora, per ovvie ragioni).
E' mancata anche la consueta letterina di Natale ma pian piano, quasi tutti i doni chiesti l'anno scorso sono arrivati. Alcuni prima, altri più tardi: il 12 gennaio mi preparavo ad uscire col sosia di Jim Parsons (ebbene si). Due ore dopo ero già a casa reduce da una lunga conversazione riguardante ex fidanzate e convivenza... vaaaa beh, l'anno prossimo la letterina a Babbo gliela mando a giugno!
Detto questo, vi lascio i miei personalissimi auguri!
Bando alle solite canzoncine, il vero inno del Natale ormai è questo!
 

martedì 20 dicembre 2011

Wash me (or not)

Oggi tratterò un problema che non penso mi riguarderà mai (ma speriamo di no, su!)
L'uomo di cui sto per parlarvi credo sia quanto più estraneo da quella fantasia sessuale piena di donnine seminude e insaponate che si strusciano su una macchina sporca in un car wash.

Quando trovi la tua macchina ricoperta di polvere e lerciume, la prima cosa che fai è darle una passata con lo straccio e correre all'autolavaggio. Se l'auto sporca in modo imbarazzante non è tua, al massimo ci scrivi "WASH ME" sul vetro, sperando che il proprietario s'incazzi almeno un po'...
Ma a chi verrebbe in mente di fare un disegnino magari impegnandosi anche un po'?
Guardate qui: quest'opera appartiene a Scott Wade, un artista ispirato dallo sporco! Infatti le sue opere vengono realizzate sui vetri di automobili decisamente luride. 
Internet è avido di notizie a riguardo inoltre, essendo venuta a conoscenza di quest'uomo solo oggi, non ho ricche informazioni da sfoggiare. So che Wade porta avanti quest'arte da dieci anni. Iniziò decorando la sua Mini Cooper, quindi abbellendo la Mazda della moglie Robin. Da allora, quello che era un passatempo, è diventata una vera e propria arte da ammirare nella sua galleria online.Le sue opere non vengono realizzate solo pulendo i vetri. Lui impolvera e spolvera a seconda della necessità, disegnando con l'aiuto di pennelli.
Forse Scott Wade non avrà elaborato uno stile tutto suo da renderlo inconfondibile tra mille altri artisti, di sicuro è originale!
La prossima volta che vedo un'auto lurida ci faccio anch'io un disegnino... non verrà bello come questi, però magari il proprietario non s'incazza!

mercoledì 14 dicembre 2011

Uomo avvisato...

 - Fidati, tornerà.
Mi disse un amico a cui avevo raccontato l'odissea di cui sotto.

E infatti tornò. Non ho dovuto nemmeno aspettare tanto, sabato S s'è rifatto sentire.
A volte mi chiedo se per caso siamo stati fabbricati al contrario. E la risposta purtroppo pare essere sempre un si!
Nonostante avesse concluso l'ultima conversazione con un "E va beh allora la smetto di chiederti di uscire così non ti rompo più", evidentemente scherzava. Perchè prima ci tiene a comunicarmi che mercoledì sarà a Milano (avete per caso parrucche o nasi finti? Sai mai che lo incontri per strada...) poi domanda se vogliamo prenderci un caffè insieme. E come direbbe Maccio

EMMOBBASTAVERAMENTEPERO'!

Per me che ne ho veramente fin sopra i capelli, ma anche per te, così la smetti di torturarti oltre.
Sono stata gentile e cortese, ma dovevo proprio dirglielo.
Non voglio uscire con te e non mi sembra il caso prenderci un caffè insieme.
Aspettava che lo dicessi da mesi, senza inventare scuse. Voleva solo mettermi alla prova perchè aveva capito da un po' come stavano le cose. Poi, facendogli gentilmente notare che questo filmino durava da molto più tempo, mi ha spiegato d'essersi intestardito. Forse ad attrarlo era proprio il fatto d'ignorarlo in quel modo.
Allora!
Le scuse erano semplici gentilezze visto che con lui si fa presto a sbagliare e il confine tra il dialogo e l'offesa è labile... come qualcosa. Passando oltre, era il caso di insultarmi quando ammetti d'essere stato pesante e testardo proprio per il mio comportamento... coerente? Dai!
Si, siamo montati al contrario allora! Spiegatemi come mai ignorare, trattare male o calpestare una persona (e non è questo il caso), con l'intento di cancellare ogni barlume di speranza presente, farà nascere un devotissimo giovane Werther, mentre essere spontanei e vivere di gesti carini porta l'altro a fuggire anni luce lontano da voi?
Non è possibile trovare un punto d'incontro? Ancora non me ne capacito! C'è chi adora farsi male, distruggersi solo per il gusto di... non l'ho capito neanch'io. Però è una tua scelta, abbi il buon gusto di non far sentire in colpa chi è stato chiaro dall'inizio.
Dicono che gli uomini vogliano solo avventure divertenti mentre son le donne ad affezionarsi. Spero che tutta sta manfrina abbia sradicato ben bene questo luogo comune.
La differenza tra le persone (o tra i sessi? non sempre le generalizzazioni valgono) sta altrove: c'è chi è cristallino fin da subito e chi proprio non ce la fa.
S mi ha domandato se preferivo che fosse diretto, chedendomi di andare a letto insieme e stop. SI! Quantomeno mi avrebbe posto una domanda precisa, ottenendo così una risposta precisa. E sincera.
Credo che lo preferiremmo tutti. Una persona mica si offende se le fai una domanda simile, perchè può decidere! Al massimo ti manda a cagare. E temo che in fondo era quello che temeva il fanciullo. Altrimenti mi avrebbe chiesto subito il numero, gli avrei risposto di no e questi bei mesi non li avrebbe persi a flagellarsi. Essere diretti è la cosa migliore. Io lo sono stata, se poi ad alcuni piace farsi male e prender mazzate, affaracci loro! Non tornino indietro rivendicando i loro cocci.
Vivremmo tutti molto meglio.

domenica 11 dicembre 2011

And then you go and spoil it all by saying something stupid like Alùra! Pt 2

* Il post è lungo. In grassetto le parti importanti. Il resto è solo uno sfogo!

E' una piovosa giornata di fine febbraio. Sei andata a letto alle cinque con ingenti quantità d'alcool in corpo. Ti risvegli tre ore dopo, nessun mal di testa, un sorriso da far invidia a Spongebob e l'espressione ebete sul volto.

E' una splendida giornata di fine maggio, una di quelle mattinate azzurre che a Milano si vedono di rado. Alle due eri già a letto ma, nonostante siano già le nove e mezza e si prospetti una divertente mattinata tra amiche, non vedi proprio che bisogno ci sia di alzarti. Grugnendo, ti nfagotti tra le coperte.


Ci misi poco a capire che qualcosa non andava.
Maggio finiva accompagnato dal malumore, il disagio, i magoni immotivati e dai pomeriggi trascorsi al parchetto dietro casa, ad ascoltare i Kooks e ammirare il fiumiciattolo acquitrinoso che in quel momento mi sembrava così romantico. Pensai di risolvere la situazione tagliandomi i capelli, cazzata seconda solo all'idea di uscire con Sir Biss.
Ma il problema era altrove: S mi mancava tanto. Troppo forse. Da non riuscire a percorrene una strada senza pensare quando ci avevamo camminato insieme (e di strade ne avremo percorse quattro...). Il ragazzo non migliorava certo la situazione: continuava a cercarmi con l'unico intento di bisticciare usando come pretesto l'argomento più improbabile. Nulla di diretto insomma. E dopo due settimane di riflessioni, discussioni stresanti con le amiche, metafore poco ortodosse, all'ennesimo tentativo di insulto,  decisi di prenderlo di petto, scusarmi per come mi ero comportata (e non intendo l'aver semplicemente baciato un suo amico, ma per averlo fatto davanti a lui. Essendo libera credo di non dover rendere conto delle mie scelte, figuriamoci a lui!) e spiegargli come mi sentivo. In pillole 


Mi piaci oggi. Domani non so.


"A me va bene, io non voglio alcun impegno". Parole sue. 
E stavolta voglio anche rovinarmi, sebbene un po' timorosa - visti gli esiti disastrosi dell'ultima volta - gli chiedo anche di uscire. Ma alla faccia del peggior pronostico, il tempo con S trascorre veloce, tra chiacchiere e risate, passeggiate mano nella mano, baci e nient'altro perchè all'una ero già a letto, però....

FUCK YEAH!

Mi ero sbagliata, S è stupendo e io fin'ora nient'altro che una stupida!
Quindi, nonostante i problemi di sorta (d'estate lui lavora molto e di lì a poco io avrei avuto gli esami), giugno e luglio furono un idillio. Avevo raggiunto un perfetto equilibrio nell'assenza totale di vincoli con tanta voglia di sentirsi, di vedersi e vivere tutto con la massima spontaneità possibile. Ero felice. Piccolo intoppo alla faccenda: stavo per andarmene a Londra. Ma non vedevo il problema, come poteva finire qualcosa che di fatto non era mai cominciata? Avremmo avuto tempo di recuperare i mesi trascorsi lontano l'uno dall'altra. 
E sono partita. 
Le prime tre settimane sentirci fu abbastanza facile. Mi mancava abbastanza da sperare che venisse a trovarmi. Poi la faccenda si fece più complicata. Cambiando casa iniziarono i problemi: affirttuaria stronza e intrattabile - italiana almeno, cosa che mi permise, se non altro, di vantare un bidet! - nessun lavoro all'orizzonte, risparmi da conservare con parsimonia, connessione internet inesistente e febbre. Sentirci da casa era impossibile ma, vista l'influenza, stessa cosa valeva per lo scrocco aggresssivo all'Apple Store. Dopo tre giorni di silenzi, S iniziò a mandarmi messaggi tipo "Buongiorno!", ":)", "Toc Toc" o ancora "Buona domenica!" quei messaggi per cui la voglia di rispondere è direttamente proporzionale al credito presente sul telefono e inversamente proporzionale al denaro che la vodafone ha deciso di scalarti a caso perchè sei stronza e stai all'estero insomma. La ciliegina sulla torta però arriva su facebook, il giorno in cui la stronzissima padrona di casa decise di attivarci LA MAAAADRE (nome con cui era solita chiamare il router, da qui in avanti LA MAAAADRE). Apro la pagina e trovo un'email:


"Alùraaaa???"

We, alùra che!?!?
Ma vista la presenza di connessione in casa, decisi di mandare a S qualche segno di vita, al quale rispose quasi offeso per un silenzio così lungo, commentando, tra le altre mille cose, così:


"Ti sarà venuto l'herpes a furia di limonare".

Eeeh avoja, in realtà nemmeno uno con il lanternino perchè qui la stronza ha la mente di ben altri pensieri impensierita (tu ad esempio...). Ma dato che trovi intollerante non sentirmi per quattro o cinque giorni filati, senza peraltro che tra noi esista alcun impegno, posso anche decidere d'inaugurare il festival del limone duro. Tanto a trovarmi non ci verrai mai, visto che seitroppoimpegnatoalavoraretuttiigiornisenzapotermaichiuderequelbucodimerdadovesprechiituoiannimigliori! Ciao ciccio!

Tre giorni dopo, LA MAAADRE morì.
E presto arrivò anche il 15 di settembre. Appena poggiai il mio piedino sul suolo natio, S non si diede per vinto e continuò a farsi sentire, reclamando a gran voce la mia compagnia. Immaginate una persona tornata a casa dopo due mesi d'assnenza, sarà una persona indaffarata, magari un po' triste, senza tanta voglia di chiacchierare per ore. Ma S non lo capisce: al secondo declino, mi ribalta in faccia tutta la sua rabbia e frustrazione: perchè lo sconvogle non sentirmi esultare all'idea di vederlo e la mia scarsa propensione alle chiacchierate lo turba nel profondo. Ma credo che la poca voglia di parlare sia concessa a tutti, specialmente quando non hai proprio nulla di nuovo da dire a qualcuno che hai sentito appena il giorno prima. E quello prima ancora... specie se non ci sono impegni di nessun genere. Cerco di spiegarglielo, aggiungendo che, mentre ero via, tutti quei messaggi a raffica, coronati da un francesismo alquanto fuori luogo mi avevano leggermente (?) infastidita.
"Ma non volevo offenderti, mi sembrava un commento simpatico"
Eh certo, io lo dico sempre alle mie amiche. Ogni volta che saluto Lassò, vista la sua rigogliosa attività sessuale, m'interesso sempre alle condizioni della sua candida! Ora che ci penso, io e Jelly non ci sentiamo da un po'... cià che le chiedo com'è messa con la sifilide! 
In quale sistema numerico, una frase del genere sarebbe un commento simpatico?
Va beh, visto il rancore, il capitolo S. sembra ritenersi concluso. Ma siamo solo a settembre, non affrettiamoci a cantar vittoria. 
Perchè, nonostante mi spiacesse aver litigato con una persona a cui tenevo e che in fondo continuava a piacermi, e sebbene io non mi facessi sentire (per evitare di torturarlo o sconvolgerlo più di quanto già non avessi fatto), bastò attendere una settimana scarsa e S avanzò un nuovo invito, che non avrei voluto declinare ma la situazione scolastica disastrosa mi costrinse a farlo. L'invito, così come l'inizo delle lezioni venne posticipato al giorno dopo, e quello dopo ancora, e così via per i cinque giorni successivi.
Poi la scuola iniziò davvero. E l'insistenza di S mi convinse ad allontanarmi in modo definitivo. In amor vince chi fugge è un proverbio su cui ho dei dubbi, ma questo è fin troppo! Specie se il botta e risposta 
Usciamo? 
Non posso 
si protrae fino a dicembre. E all'ennesimo declino, si conclude con S incazzato perchè "se ti rompo puoi anche dirmelo, allora non te lo chiedo più e mi levo dalle balle va!"
Ma scusa, dirtelo gentilmente è inutile perchè non capisci, dirtelo con più decisione ti offende... (e credimi, il peggio lo tengo per me, perchè tutto ciò che penso davvero temo potrebbe causarti conseguenze ben più gravi di una semplice offesa), io cosa devo fare? Dopo un po' non ci arrivi da solo?
Ti sei mai posto il dubbio di aver esagerato? Ti sei mai chiesto perchè sei sempre tu a farti sentire?
Anzi, ti sei mai posto una domanda in vita tua? Perchè a me sembra che tu abbia sempre dato per scontato di piacermi. Sbagliando clamorosamente! D'altra parte che io ti piacevo, non me l'hai mai detto in modo esplicito. Me l'hai fatto capire. E cosa ti impediva di dedurre che per me era il contrario?


Ora, se tutto va bene, sembra che qualcosa, in quella testa ci sia entrato. Fino a nuovo ordine...
Scatta il countdown?

sabato 10 dicembre 2011

Adotta un cassintegrato (ma un disoccupato va bene lo stesso)

Il professor Monti ha apertamente dichiarato di voler rinunciare allo stipendio da presidente del consiglio.
E visto che a Natale siamo tutti più buoni, consiglierei un'iniziativa rivolta a tutti i pezzi grossi, senza distinzione alcuna. Per intenderci, onorevoli, direttori di banche, imprenditori, presidenti e direttori d'aziende che, per mancanza di fondi mandano i lavoratori in cassa integrazione e mobilità. Perchè con la nuova riforma, licenziare un cinquantenne significa fargli vedere la pensione forse tra quindici anni. Sempre che le cose non cambino...
Quindi, miei cari direttori che non avete abbastanza fondi per pagare lo stipendio a un povero galoppino ma ricevete comunque una mesata sufficiente per pagarvi io IOT, seguite tutti l'esempio del premier. Anzi, fate un passettino in più!

In occasione del Santo Natale

Adotta anche tu un cassintegrato (o un disoccupato, va bene lo stesso)
Per il prossimo anno donagli il dieci per cento del tuo stipendio
Lui non rimarrà in mutande, mentre tu potrai goderti il sole sul tuo IOT!

 No eh?

giovedì 8 dicembre 2011

And then you go and spoil it all by saying something stupid like Alùra! Pt 1.

Credo sia giunto il momento di tirare le fila, perchè ieri, se siamo fortunati, si è finalmente conclusa una delle situazioni più lunghe e travagliate in cui mi sia mai trovata. Penso che un paio di riflessioni siano necessarie.
Tutto ebbe inizio in una calda sera d'agosto 2010, mentre cenavo con amici e sconosciuti che sarebbero diventati amici da lì a poco, S. decise che aveva tanta voglia di chiacchierare con me. E io con lui. Così, dopo avermi offerto un bicchiere di vino, aver scambiato due battute, il fanciullo dimostrò anche una lieve vena d'interesse nei miei confronti, ma già che le mie amiche stavano andando verso la spiaggia, gli feci capire che le cose potevano tranquillamente finire lì. Ai tempi ero anche fidanzata con King of Carrot Flowers, sebbene le cose non andassero bene, quello che non sapevo era che l'avrei lasciato in capo a due giorni, ciò di cui invece ero sicura, era che S. non sarebbe stato un candidato sostituto papabile.
Lo rividi verso le cinque del mattino, quando mi salutò con un cordiale

"Buonanotte stronza!"

prima di tornarsene a casa sua, sui colli emiliani.
I giorni passarono, io tornai single e, scartando la rischiosa ipotesi di chiedermi il numero, S. mi trovò su facebook. Bypassando il mio fastidio (è già abbastanza nota la mia avversione per questo atteggiamento, visto che lo trovo una scorciatoia troppo semplice), iniziammo comunque a ssentirci. O meglio, lui si faceva sentire. E se ricevo un saluto cordiale, di certo non rispondo con gli insulti. Col trascorrere dei mesi, la cosa si rivelò più piacevole del previsto, S., nonostante l'inizio scricchiolante, si rivelò una persona piacevole, intelligente, sensibile e interessata ai miei deliri. Artistici o di qualsiasi altro tipo. Insomma, l'avevo giudicato troppo in fretta.
Arriviamo così al giorno del mio compleanno. Io, che di solito certe cose tendo a tacerle, con un elegante ritardo decennale, stavo attraversando quella fase che di solito una persona "normale" sperimenta a quindici anni. enza troppi preamboli, io e S. finimmo aggrovigliati su un divanetto, a ridere e vbaciarci come due adolescenti.
La mattina dopo, senza alcun motivo apparente, mi svegliai alle otto, con un sorriso a trentasei denti e una faccia da ebete di cui non mi sarei liberata così in fretta. Attribuii tutto il merito (o la colpa?) a S., il quale colse al volo l'occasione per invitarmi a cena. E farmi sparire una volta per tutte il sorriso dalla faccia. La serata fu un disastro. Non che fosse colpa sua, semplice mancanza di feeling, alla quale risposi come probabilmente avrebbe fatto una persona normale a cui non viene posta alcuna domanda precisa: non facendomi più sentire.
Nel frattempo, senza pormi il dubbio di commettere qualche errore, iniziai ad uscire con Sir Biss. Sebbene col tempo si sarebbe rivelata la più grande cazzata che potessi fare, al momento non mi sembrava un'idea malvagia. Con S. capitolo chiuso. E già che abita lontano, non credo di dovergli fornire giustificazioni se per caso esco con qualcuno che vive qui a Milano, se ne farà una ragione. Pensavo.
Ma S. non si tira indietro. Come è solito fare, senza che io lo cerchi in alcun modo, è lui a chiedermi come mai io sia sparita. E' giunto il momento di mettere le cose in chiaro, con gentileza e omettendo particolari inutili (per intenderci, senza tirare fuori la faccenda Biss, col quale non avevo alcun impegno e che non reputavo causa del mio allontanamento), spiegando con calma che tra noi è proprio il caso di interrompere le cose.
Ma se non la capisce a fatti, come posso sperare che lo capisca a parole? Il fanciullo, sempre senza bisogno di una mossa da parte mia, dimostra apertamente di non aver assimilato nulla del mio discorso e, trovandoci faccia a faccia ad una festa di laurea, tenta di ridurre la distanza fra la mia e la sua lingua. Con scarsi risultati. Lo abbadono preferendo la compagnia di un altro ragazzo, presentatomi come "l'autista del pullmino", col quale non disdegno affatto l'ipotesi di ridurre le distanze. E che presto viene fuori essere un amico di S. O meglio, amici no, ma erano in macchina insieme.
Mentre la festa termina tra il naviglio e il marciapiede di fronte, apprendo la triste dipartita di tutta la stima che S. provava per me.
Con la certezza di non essermi certo comportata da signora e con uno strano groppo in gola a cui non riesco a dare spiegazione, torno a casa.
Non tiriamo conclusioni affrettate, era solo fine maggio.