martedì 26 aprile 2011

Perspicace B.

"Se fossimo andati adesso, a quel Referendum, il nucleare in Italia non sarebbe stato possibile... per anni e anni!"

Evviva la sovranità popolare! Evviva la democrazia itaGLIana





Note perle pasquali

Pasqua, come tutti ben sanno, è una festa da trascorrere in famiglia. Sebbene Elio dica "Christmas with the yours, Easter what you want", il parentado si fa sentire e reclama la sua presenza. indi per cui noi, famiglia di via Noto, la pasqua l'abbiamo festeggiata insieme. (ok, io sono arrivata dopo pranzo, non ho resistito agli occhioni supplicanti di madre "ma oggi viene la nooooonnaaaa...")Arrivo a casa Waldorf (teatro di pranzi, cene e feste sempre rigorosamente divertenti, cariche di cibo vino rovesciato sulla tovaglia) che erano già tutti belli pienotti. Dopo aver commentato il ginocchio dolorante e fasciato della Q che l'altra sera è caduta su un limone mentre io non ne ho raccolto nemmeno uno, ci sediamo tutti sul divano, cheesecake e vinello alla mano.
Da questo momento iniziano a cadere perle di saggezza e ilarità come se piovesse. Le meglio perle che i Notorious abbiano mai sfornato da 3 anni a questa parte.

Perla 1:

"Sorry, can I have a Plastic To Have Sex?" discorso di C. riportato dalla Waldorf, raccontandoci di alcune sventure avvenute in India: C., interrompendo un momento molto caldo, si trovava in farmacia e un vuoto di memoria le aveva impoedito di dire Condom. Per fortuna il farmacista ha capito.

Perla 2:

Giocando a Trivial, viene posta la domanda "Come mai l'italia non vinse nemmeno una medaglia durante le olimpiadi del 1904?"
Non eche fosse il mio turno, ma perchè perdere l'occasione di sfoggiare tanta saggezza? Così tutta orgogliosa, dico: "Ma è ovvio! L'italia non esisteva!" seguito da una risatina compiaciuta... -.-

Perla 3:

C. telefona alla Nisba interrompendo un'animata discussione:
N: Ciao! Stavamo parlando di preti pedofili!
C: Ah, ok... senti, ma alla fine chi viene a fare un giro in colonne?
N: Si, giusto... Ecco, io non vengo... degli altri viene... *Nisba fa un breve sondaggio*... Nessuno! *sorride*

Queste sono solo alcune delle esternazioni di saggezza regalateci dalla Santa Pasqua in famiglia. Ma ce ne sarebbero molte altre che ora ahimè sfuggono.
Amici miei, ma quanto vi adoro? Se non fosse stato per voi, quest'anno la Pasqua sarebbe stata un giorno come un altro.E' così ello passarla in famiglia!
E soprattutto... senza di voi non avrei mai realizzato di sapere cosa sia un Radiante... nè scoperto che la sfida tra le Ssquadre di calcio Tre penne e Tre fiori avviene nella Repubblica di San Marino... peraltro gemellata col Venezuela...

lunedì 25 aprile 2011

Liberazioni


Mi aspettavo secchiate e secchiate d'acqua. Un po' come quand'ero alle elementari e il 25 aprile, rigorosamente pioveva. Ricordo un fiume di ombrelli colorati e la folla festante. Non mancava mai qualche maschera del B. corredata di *parte del corpo a caso tenuta lontana dalla luce del sole*. Non mi era ancora ben chiaro il tutto, pian piano ci spiegarono com'era andata.
Oggi invece il sole ha deciso di fare una breve ma intensa comparsata e sviare tutta la folla festante verso chissà quali luculliane grigliate, sicchè eravamo davvero in pochi, ma pur sempre allegri, danzanti, con tanta voglia di ricordare e liberarci un po' anche noi!
Perchè ultimamente sono davvero tante le cose di cui potrei fare a meno, come ad esempio l'idea che la cultura non paghi, che sia solo appannaggio della sinistra, e per queste due ragioni, un peso del quale si può fare tranquillamente a meno. Che poi basterebbe soltanto dare un occhio alle statistiche, esaminando la proporzione tra livello culturale e prodotto interno lordo per rendersi conto che i fattori sono direttamente proporzionali (e dare un occhio all'ultima frase per rendersi conto che prediligo le materie umanistiche, tuttavia dai, credo d'aver reso l'idea... ).
E' pur vero che la maggior parte delle volte questa "cultura" è intesa come... skills... mi viene il termine inglese anzichè quello italiano... ('naggia!), mmh conoscienze pratiche, scienze applicate, medicina, ingegneeria, astrofisica, architettura, escludendo totalmente le lettere e l'arte. A cosa servono? A nulla! Senza alcuna intenzione di plagio nei confronti della Q, ricordo il giorno in cui arrivammo in Abruzzo e ci chiesero se tra noi ci fosse un dottore.

Il capo gruppo tutto orgoglioso, indicando me: "Lei! Lei è dottoressa!!"
Io, smorzando gli entusiasmi: "Si, in beni culturali..."
L'altro, affossandomi definitivamente "Ah beh chissene frega allora!"

Ecco, capite? S'è mai vista una casa costruita con pile di libri? S'è mai visto un malato curato con dosi giornaliere di film d'essay? E non tiriamo fuori la cromoterapia, è un argomento scorretto e del tutto fuori tema!
Quella cultura forse è anche vero, non paga! Ma immaginereste voi la noia se mancasse del tutto? Mi manca la scenetta spiritosa e sull'apocalittico andante da piazzare a questo punto, lascerò all'immaginazione del prossimo l'idea di un mondo senza libri, senza musica, nè cinema, nè arte. Mmh per favore anche no!
Purtroppo però, visto che le cose sembrano stare proprio così, quella cultura pare essere un peso sulle tasche del comune, stanno pensando bene di eliminarla del tutto, tagliuzzando qua e là fondi casualmente destinati alla nostra scuola. Ecco spiegato il motivo della politica autoritaria, dell'affidamento di incarichi al primo incompetente che capiti a tiro, della totale mancanza di un programma e dello stipaggio di centoquaranta polli in un minuscolo spazio vitale. Che poi ora saranno meno di cento...
Eco spiegata la situazione insomma.
Ma la nomina del nuovo direttore non è ancora sufficiente a riportare le cose com'erano ai tempi d'oro, ci vuole qualcosina in più, tipo un bel cambio di rotta alla città di Milano. Ma voi ci credete?
Mah... per sapere la risposta bisogna aspettare. E così io attendo la mia liberazione, che avverrà, SE avverrà, il 16 maggio.
Speriamo!
Buon 25 a tutti voi!

sabato 23 aprile 2011

The Boat That Rocked!

La sera che guardai "Nel bel mezzo di un gelido inverno", non solo vidi il film due volte ma, colpita dall'enorme talento registico del signor Kenneth Branagh decisi di andarmi a spulciare l'intera sua filmografia e scaricarmela per intero. 
Essendo conosciutissima per la coerenza impeccabile, il primo titolo che corsi a cercare non vedeva mica il signor Branagh come regista, bensì come attore. Trattavasi di "I love Radio Rock".
Era gennaio.
Sto ancora aspettando. 
Non so bene a chi debba rendere grazie per quest'attesa, se alla solerzia del mulo o al coma semi irreversibile in cui cade il mio acer una volta lasciato in standby, abbandonando qualsiasi connessione col modem e l'intero mondo circostante (un hurrà all'HP che quantomeno sveniva connesso). Sta di fatto che ieri l'attesa ha iniziato a pesare. 
E' successo che l'altra sera casulmente avessi deciso di rivedere Love Actually, così, per deprimermi quel tantinello che basta, o forse per ricredermi a riguardo. 
Risultato: 
mi sono depressa
non mi sono ricreduta, 
mi sono innamorata di Billy Nighy. 
E da brava studentessa diligente ne ho consultato la filmografia. Chissà quale titolo figurava mai tra i tanti... ebbene si, proprio quello. 
Eh no, adesso andava visto!
Avendo scoperto da poco (perchè qui oltre che coerenti, siamo sempre up to date...) le gioie infinite di Megaupload, non ho faticato molto a trovarlo. E decidere che il pomeriggio sarebbe stato più produttivo in compagina di Kenneth e non di Aldo Grasso. 

Risultato: l'attesa è valsa tutta!
Il film intreccia le vicende personali dell'adolescente Carl con quelle della radio ai tempi del monopolio. Erano gli anni '60, l'epoca d'oro del rock e, se la BBC ne trasmetteva non più di mezz'ora al giorno, l'indottrinamento musicale spettava dunque alle radio private. Radio Rock trasmetteva da una barca in mezzo al mare del nord. Carl, introdottovi dal padrino Quentin, gestore della radio, conosce gli altri deejay, partecipa alla vita della radio e conosce la bella Marianne.
Se filasse tutto liscio, sarebbe fin troppo noioso. Sulla nave è Gavin, il deejay figaccio, a dare una votta di vita a tutti quanti, mentre all'esterno, il governo inglese cerca in tutti i modi di sabotare le radio private, Radio Rock in particolare (eh, se no il film s'intitolava in un altro modo...). 

Se con Love Actually Richard Curtis ha ciccato in pieno (che poi, per me ha ciccato in pieno, ma esiste anche qualche malcapitato fan delle storie romantiche e mal intrecciate) qui penso abbia dato il meglio. A cominciare dal cast, che tra l'altro è ampiamente riciclato dal precedente film. Ma con l'aggiunta del meraviglioso Rhys Ifans, sicuramente vi ricorderete di lui per la magistrale interpretazione di Spike "Chiappe! Sode!" in Nottingh Hill. Ecco, lì era uno sfigato colossale, adesso invece, se si mettesse una maglietta con la scritta "Prendilo qui", non avrei dubbi. A sto giro lo hanno vestito meglio comunque. In perfetto stile british dopo un accanito giro di shopping a Camden Town. I costumi, in generale sono meravigliosi, curatissimi e perfettamente studiati. Le scenografie con loro. Nel senso, non mi sento in grado di giudicare. Diciamo che se dovessi riarredare la stanza mi ispirerei senza pensarci troppo alla radio - nave. 
In ultimo, vorrei spendere due parole a favore di Branagh, motore scatenante di tutta la faccenda peraltro (la MIA faccenda, se non fosse stato per lui, io questo fimo non l'avrei mai visto). Se come regista è superlativo, come attore non è da meno. Poi, merito della versione italiana, non avrebbero potuto scegliere doppiatore più adatto! 
Adesso mi aspetto, visto che sempre di regista si tratta, di vederlo come guest star a dirigere Gli occhi del cuore! Sarebbe il massimo!

domenica 10 aprile 2011

1984 - 2011

LA GUERRA E' PACE
LA LIBERTA' E' SCHIAVITU'
L'IGNORANZA E' FORZA

Ho visto cose che Orwell non riuscirebbe nemmeno a immaginare. però sulla faccia del Grande Fratello il vecchio George ci aveva azzeccato. Troppo facile, ogni grande dittatore possiede dei baffi di tutto rispetto e a Lui sicuramente mancava il physique du role. O forse era figlio unico. fatto sta che lì non ce l'hanno voluto e l'hanno congedato con una bella stretta di mano, per prenderne un altro, che almeno un fratello ce l'aveva. Altrimenti che Grande Fratello sarebbe stato?

Domani andrò a scuola con una tutina blu. E una fascia rosa ben stretta sui fianchi. Giuro!



giovedì 7 aprile 2011

Il critichese non mi s'addice

Dopo aver visto (per la prima volta... si lo so, sono vergognosa) 
LA CITTA' INCANTATA 
di Hayao Miyazaki, 
di cose da dire ce ne sarebbero davvero tante: una trama appassionante, personaggi poliedrici che non rispecchaino affatto il nostro ideale di buoni e cattivi ma, come è tipico della filosofia giapponese, incarnanti sia il bene che il male, eroi passivi, catalizzatori e loro stessi pronti a cambiare, il tutto realizzato con una grafica davvero eccezionale: un insieme di 3D animation e animazione tradizionale che se mantiene i personaggi stilisticamente molto semplici, non si risparmia affatto per sfondi, ambientazioni e paesaggi...

Tutto questo è critichese e a me il critichese non si addice (infatti sono sicura di aver ripetuto almeno 2 volte lo stesso aggettivo perchè la saccentella non la so fare...).

Ciò che davvero vorrei condividere con voi è...

l'amore istantaneo e incondiionato per...

LE PALLINE DI FULIGGINE!



Non sono adorabili? Le voglio. E metterò su un businnes!!!

lunedì 4 aprile 2011

Sassi? No, mattoni!

A volte, ormai fin troppo spesso, soffro di vuoti di memoria improvvisi. L'altro giorno ad esempio non mi ricordavo come si chiamava l'attore a cui dobbiamo capolavori quali Spartacus e Some Like it Hot (bella roba eh, non solo perchè, in quanto studentessa diligente di Cinema, di risposte come queste dovrei snocciolarne a quintali, ma soprattutto perchè qualche post addietro mi sono anche vantata di come Some Like it Hot sia uno dei miei film preferiti! Che vergogna...), oggi invece il dubbio che attanaglia la mia mente con parecchia insistenza da circa... sei ore è di altra natura. Sempre di cinema si tratta (e la vergogna sale...)

Tutto ebbe inizio all'incircca alle sedici e quindici, terminata la proiezione della pellicola odierna, tutti allegri e un po' cotti ci recammo a fumare sul marciapiede antistante la scuola. Come di consueto, la conversazione si ornientò verso i più svariati argomenti, quali massaggi, l'improvvisa dipartita dell'ultimo filtrino, peso ottimale del bagaglio a mano, macarons ed altre prelibatezze (guardate la foto e SBAVATE, sono buonissimi), il cielo sopra Varese, varie ed eventuali. Capite anche voi che, quando giungemmo a disquisire sulla limpidezza dei cieli varesotti, le sedici e quindici erano passate da un pezzo. I superstiti, oltre alla sottoscritta erano quattro, ma essendo il marciapiede davvero stretto, tutti insieme siamo riusciti ad occuparlo per intero, attirando come sempre le ire dei passanti, costretti a fare lo slalom. Quelli incazzosi ci pigliano direttamente a borsate, di solito le più agguerrite sono le vecchiette.

Oggi lo schiaffo della vecchia è toccato all'uomo fonico che, tramortito si gira verso di noi, grato di non aver fatto la fine del cassonetto poco a fianco (abbattuto completamente dalla dolce vecchina e giacente sulla finacata di una yaris) e da inizio alla tragedia:

 - Ahia! Cos'aveva quella in borsa, i sassi! - sguardo pensieroso - Si, come in quel film... "Cos'hai nella borsa, i sassi?" e lei "No, mattoni!"...

Da quel momento la fatidica battuta del film si è insinuata nel mio cervello aprendo uno spiraglio chiuso da mesi... anni forse, senza però dare spazio ad ulteriori illuminazioni. Infatti... di quale film? Ho iniziato a domandare in giro se per caso qualcuno dei presenti si ricordasse il titolo, l'attore, l'attrice protagonista... qualcosa insomma che potesse estirpare questo dubbio esistenziale ma niente.

Tornando a casa ho anche cercato su wikiquote ma il risultato è stato vano. Così ho iniziato a ragionare (sempre senza trovare risposte) e mi son detta che probabilmente in quel dannato film la scena apparteneva al primo incontro di una futura coppia... lei raccoglieva mattoni non certo per darli in testa agli sconosciuti molesti, bensì per ricostruire un pezzo di casa sua... il muro? Il tetto? Il vialetto? E quasi sicuramente dopo quella botta, il protagonista maschile si era procurato un bell'occhio nero, medicato con amore dalla bella (?) sconosciuta o qualcun altro...

Insomma, non sperate di trovare la soluzione alla fine del post perchè non sarà così. to ancora pensando intensamente, senza poter contare sul magico aiuto di google.

Quindi lo chiedo a voi... me la date una mano?

domenica 3 aprile 2011

10 cose o forse più

Roberto Saviano, nel libro che raccoglie le storie di Vieni via con me, inisieme a tanti altri, scrive l'elenco delle dieci cose per cui, secondo lui vale la pena vivere.

Dice:


«Sono da sempre attratto dagli elenchi. Un giorno mi piacerebbe scrivere libri di elenchi. E sono sicuro che l'elenco delle cose per cui vale la pena vivere è un esercizio fondamentale per ricordarsi ciò di cui siamo fatti»

L'articolo di Repubblica in realtà è del 1 marzo, ma visto che qui siam sempre up to date e soprattutto ricettivi, se del libro avevo sentito parlare appena uscì, l'elenco mi è giunto all'orecchio solamente ieri, mentre ero al parco a godermi questo meraviglioso sole. E mi ha riportato immediatamente al finale di Manhatta, quando Isaac, sdraiato sul divano elenca i suoi motivi per cui vale la pena vivere. Dev'essere ottimistico, dice.


Ci ho pensato molto, la trovo una riflessione interessante e per nulla scontata. Non è difficile trovare dieci cose da scrivere in una giornata così luminosa. 

Saviano inoltre aggiunge:


«Mi piacerebbe passare il tempo ad ascoltare cosa scrivono le persone, le loro dieci cose che danno senso alla vita. Mi sarebbe piaciuto poterle leggerle in trasmissione. Ma le parole bisogna sempre saperle risparmiare. Qui, però, ho la carta davanti, lei non si sottrae mai».

E nemmeno io mi sottraggo, così come questa lunga pagina web...

1. La spiaggia di Faro di Pertusato in Corsica, raggiunta dopo aver disceso una collina con la pendenza di 60°, col sole di mezzogiorno a picco e la sabbia bianca che riflette tutto e t'acceca. Buttare in giro le cose e lanciarsi nell'acqua in modo scomposto...


2. Superare una prova difficile nel migliore dei modi. Una prova qualsiasi, un esame, un colloquio, finire un lavoro dopo tanti sforzi e sentirsi leggeri, soddisfatti e tanto stanchi, ripensare alla fatica come un ricordo piacevole.

3. Il tramonto, la sua luce e il suo colore, i riflessi arancioni sugli alberi, sui palazzi, sui visi.
"Ma sul tuo piccolo pianeta ti bastava spostare la tua sedia di qualche passo.
E guardavi il crepuscolo tutte le volte che volevi...
-Un giorno ho visto il sole tramontare quarantatrè volte!- "

4. Le dejeuners su l'erbee di Manet, girarsi e trovarsela davanti d'imporvviso con le lacrime agli occhi per quanto è bella, essattamente come te l'aspettavi ma infinitamente più grande.

5. Conoscere qualcuno e immediatamente chiacchierarci senza freno.

6. Cucinare per un'altra persona.

7. Alzarsi presto la domenica mattina, col sorriso che non ne vuole porprio sapere di andarsene!

8. "In un giorno di pioggia" dei Modena City Ramblers

9. Una scatola di matite nuova, coi colori tutti lunghi uguali e tutti ben appuntiti, fissarli provando un reverenziale rispetto.

10.  L'odore della carta, trascorrere ore in libreria a sfogliare e leggere...

Ok, l'elenco era piuttosto lungo e, visto che le voci dovevano essere dieci, ne ho spuntate alcune e tralasciate altre. Che però voglio comunque condividere. 
Quello sopra era l'elenco serio. Adesso arriva l'elenco scemo!


1. Il panino di Mimmo alle quattro del mattino.
2. I porta e mangia da Electric Suzy e le cene sul mio balcone, fino alle tre din notte senza che i vicini si lamentino. Siam brava gente NOI.
3. La voce di Luca Ward.
4. Perdersi a Camden Town
5. Il saluto di Renè Ferretti, che suona più o meno come "Wiiiiii" con falso entusiasmo.
6. Le vignette di Vauro, il giovedì sera.
7. Le risate immotivate, che non hanno intenzione di smorzarsi.
8. I cerchietti col fumo del narghilè.
9. Ascoltare 075 mentre ti racconta un libro. (ok, questa voce non è scema ma solo un'altra persona può capire e condividere...)
10. "La sposa cadavere"... "Ed Wood"... si insomma, Tim Burton.