mercoledì 5 ottobre 2011

Vacanze coatte

Mentre in italia si discute di vecchi confusi (chi fa chiudere Wikipedia, chi Nonciclopedia, sempre vecchi e confusi sono), di concorsi fotografici fumosi e poco convincenti, di giobvani presunti assassini magicamente assolti dopo quattro anni di carcere, io mi godo le mie vacanze coatte.

No, non sto sorseggiando un mojito sulle sabbie del Papeete. Coatte nel senso di "forzate".

Due giorni fa avrei dovuto tornare a scuola ma purtroppo, visto che le notizie ciniche son più veloci di un neutrino sul gran sasso, sabato pomeriggio siam stati avvertiti che così non sarebbe stato.

Perchè i contratti non ci sono, finchè il bilancio non verrà approvato niente sblocco dei contratti, ma il comune - questa è fantascienza - è ben disposto. La cultura prima di tutto: ben disposti a sbloccare le assunzioni, concedono anche finanziamenti fino a giugno ma si scontrano con la Fondazione, che di stipulare finalmente i contratti non ne ha proprio voglia. E di approvare il billancio preventivo tantomeno.

Così la situazione, da fantascientifica si trasforma in qualcosa d'inconcepibile anche per la mente di Philip Dick: gli studenti protestano perchè vogliono tornare a scuola e tutti uniti e incuranti del caldo, presidiano sotto la sede della Fondazione.

Finalmente una risposta che sembra riportare i fatti alla normalità: "Noi vorremmo far partire i corsi, purtroppo però con questa nuova amministrazione manca il rapporto di fiducia che ci legava alla precedente".

Ah ecco. Potevate inventare una scusa più fantasiosa eh?

Ecco, torniamo anche noi alla normalità, io non sono in grado di spiegare il burocratichese, ma se volete, ecco la situazione sppiegata un po' meglio: qui qui qui e qui.

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