sabato 23 aprile 2011

The Boat That Rocked!

La sera che guardai "Nel bel mezzo di un gelido inverno", non solo vidi il film due volte ma, colpita dall'enorme talento registico del signor Kenneth Branagh decisi di andarmi a spulciare l'intera sua filmografia e scaricarmela per intero. 
Essendo conosciutissima per la coerenza impeccabile, il primo titolo che corsi a cercare non vedeva mica il signor Branagh come regista, bensì come attore. Trattavasi di "I love Radio Rock".
Era gennaio.
Sto ancora aspettando. 
Non so bene a chi debba rendere grazie per quest'attesa, se alla solerzia del mulo o al coma semi irreversibile in cui cade il mio acer una volta lasciato in standby, abbandonando qualsiasi connessione col modem e l'intero mondo circostante (un hurrà all'HP che quantomeno sveniva connesso). Sta di fatto che ieri l'attesa ha iniziato a pesare. 
E' successo che l'altra sera casulmente avessi deciso di rivedere Love Actually, così, per deprimermi quel tantinello che basta, o forse per ricredermi a riguardo. 
Risultato: 
mi sono depressa
non mi sono ricreduta, 
mi sono innamorata di Billy Nighy. 
E da brava studentessa diligente ne ho consultato la filmografia. Chissà quale titolo figurava mai tra i tanti... ebbene si, proprio quello. 
Eh no, adesso andava visto!
Avendo scoperto da poco (perchè qui oltre che coerenti, siamo sempre up to date...) le gioie infinite di Megaupload, non ho faticato molto a trovarlo. E decidere che il pomeriggio sarebbe stato più produttivo in compagina di Kenneth e non di Aldo Grasso. 

Risultato: l'attesa è valsa tutta!
Il film intreccia le vicende personali dell'adolescente Carl con quelle della radio ai tempi del monopolio. Erano gli anni '60, l'epoca d'oro del rock e, se la BBC ne trasmetteva non più di mezz'ora al giorno, l'indottrinamento musicale spettava dunque alle radio private. Radio Rock trasmetteva da una barca in mezzo al mare del nord. Carl, introdottovi dal padrino Quentin, gestore della radio, conosce gli altri deejay, partecipa alla vita della radio e conosce la bella Marianne.
Se filasse tutto liscio, sarebbe fin troppo noioso. Sulla nave è Gavin, il deejay figaccio, a dare una votta di vita a tutti quanti, mentre all'esterno, il governo inglese cerca in tutti i modi di sabotare le radio private, Radio Rock in particolare (eh, se no il film s'intitolava in un altro modo...). 

Se con Love Actually Richard Curtis ha ciccato in pieno (che poi, per me ha ciccato in pieno, ma esiste anche qualche malcapitato fan delle storie romantiche e mal intrecciate) qui penso abbia dato il meglio. A cominciare dal cast, che tra l'altro è ampiamente riciclato dal precedente film. Ma con l'aggiunta del meraviglioso Rhys Ifans, sicuramente vi ricorderete di lui per la magistrale interpretazione di Spike "Chiappe! Sode!" in Nottingh Hill. Ecco, lì era uno sfigato colossale, adesso invece, se si mettesse una maglietta con la scritta "Prendilo qui", non avrei dubbi. A sto giro lo hanno vestito meglio comunque. In perfetto stile british dopo un accanito giro di shopping a Camden Town. I costumi, in generale sono meravigliosi, curatissimi e perfettamente studiati. Le scenografie con loro. Nel senso, non mi sento in grado di giudicare. Diciamo che se dovessi riarredare la stanza mi ispirerei senza pensarci troppo alla radio - nave. 
In ultimo, vorrei spendere due parole a favore di Branagh, motore scatenante di tutta la faccenda peraltro (la MIA faccenda, se non fosse stato per lui, io questo fimo non l'avrei mai visto). Se come regista è superlativo, come attore non è da meno. Poi, merito della versione italiana, non avrebbero potuto scegliere doppiatore più adatto! 
Adesso mi aspetto, visto che sempre di regista si tratta, di vederlo come guest star a dirigere Gli occhi del cuore! Sarebbe il massimo!

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