lunedì 24 gennaio 2011

Nulla è più utile se non il superfluo - ovvero i miei 20 minuti

 Avevo già iniziato a nurtrire qualche sospetto tre anni orsono: una mattina, mentre mi preparavo con calma per andare in università, facevo colazione con il sottofondo di "Happy Days". Accadeva che Joanie, come spesso accade alle adolescenti, era stata scoperta dal fratello, e quindi dalla famiglia intera, a fumare una sigaretta" Scandalo, tragedia, flacccccellottttittttio!

Howard Cunningham, dopo lunghi e sonori rimporveri, esprime anche la sua preoccupaizione riguardo a un piccolo particolare

 - Joanie, sei una signorina, se continuerai a fumare, ti si ingialliranno le dita.

Ma la pratica e risoluta Marion dissolve ogni preoccupazione con un sempilice:

 - Howard, per quello è sufficiente ricorrere al succo di linome...

Torno nel mondo reale e mi guardo le mani, sofffermandomi in particolare sul dito medio, leggermente ingiallito causa drummini arrotolati e, senza indugiare oltre, min fiondo verso il frigorifero, afferro un mezzo limone rinsecchito ma ancora succoso e, munendomi di tondini di cotone, inizio a spremercisopra il succo e sfregarmelo sul dito.

Marion Cunningham ne sa una più del diavolo!

Chi avrebbe mai potuto immaginare quanto poteva rivelarsi utile temporeggiare, cincinschiando davanti alla tivù?

Quell'episodio tuttavia, rimase un ricordo isolato. Ma ad oggi, dopo due intensive settimane di lezione, posso, gentilmente ma con sicurezza, mandare a quel paese la mia dolce madre, la quale per anni mi ha sgridata ed acusata di perdere del gran tempo davanti a programmi stupidi e inutili.
"Studia che è meglio", ama ripetere spesso. Precisiamo poi che queste parole escono dalla bocca di una divoratrice di serie quali Lost, Gray's Anatomy, ER, Criminal Minds...
Certo, studiare va bene, nulla da dire a riguardo, ma metti che una mattina entri in classe in ritardo, arranchi a fatica alla ricerca di una sedia vuota, l'aula è buia perchè la professoressa ha deciso proiettare una puntata di Friends. Poi, quando l'episodio termina, l'insegnate propone un esercizio di sceneggiatura: buttar giù una bozza di plot, dopodichè consiglia vivamente di riguardare un paio di puntate una volta a casa. 

A cosa sarebbero servite ore e ore col naso immerso tra manualozzi e saggi di qualunque sorta?
In quel momento ho ringraziato affettuosamente san Megavideo, santa 075 che mi consiglia sempre qualche serie interessante e, non subito, ma sabato pomeriggio, anche la Q che, citando Elliot Reed, mi ha risparmiato un paio d'ore di inutile studio... Se visti con occhi attenti, un paio di episodi di Scrubs valgono molto più di un pomeriggio di compiti! Che poi... compiti... che meraviglia vedere la faccia della madre, intenta a fissarmi con sguardo truce mentre perdo l'ennesima mezz'ora preziosa della giornata e risponderle: "Mammina, sto ripassando"! 

Pochi giorni fa, mentre sbirciavo nel reparto "Cinema e arte" della Feltrinelli, il mio sguardo cade su un libriccino scuro e sottile. Leggo il titolo: "PENSARE LOST"... ricordandomi di non aver ancora comprato il regalo di natale alla mamma...

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